Fino a 700 mila euro di contributo per l’efficienza energetica dei comuni. L’opportunità riservata ai piccoli comuni italiani (la legge in vigore prevede che la qualifica di “piccolo comune” sia assegnata ai comuni che non superano i 5 mila abitanti residenti) è fornita dal “Bando pubblico per il finanziamento dei progetti per il piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni – Dipartimento Casa Italia”.

 

Il bando, come detto, assegna fino a 700 mila euro a fondo perduto a comune (e non “a progetto” quindi nel caso di associazioni fra piccoli comuni, più grande è il progetto, maggiore è il contributo perché la quota a singolo comune va sommata), per opere di varia natura, inclusi interventi che mirano ad aumentare l’efficienza energetica degli edifici comunali (impianti fotovoltaici, involucro dell’edificio, serramenti, illuminazione).

 

E’ prevista una scadenza molto importante: entro e non oltre il 9 Agosto 2023 il comune dovrà inserire i propri dati sul portale del Dipartimento Casa Italia, pena il decadimento della possibilità di ottenere i fondi.

 

Si tratta di un bando molto vantaggioso per i comuni (vi possono accedere 5.500 comuni italiani), che prevede una domanda semplificata, che andrà presentata fra l’11 settembre e il 3 ottobre 2023, progetti alla mano. E per “progetti” (anche a detta del Governo, in sede di presentazione) si intendono progetti allo stato esecutivo, quindi immediatamente cantierabili.

 

Per aumentare il punteggio (e le possibilità di vedersi assegnato il contributo), intervengono alcune specifiche, quali il grado di avanzamento della progettazione (ecco perché il progetto esecutivo è necessario), la velocità di esecuzione dei lavori, l’unione fra più comuni, gli aspetti di sostenibilità ambientale.

 

AERE, società facente parte del Polo italiano della sostenibilità, con una lunga esperienza di collaborazione con la pubblica amministrazione locale, dispone di tutte le professionalità per accompagnare i piccoli comuni e le unioni di essi nell’ottenimento del contributo, sia per l’aspetto operativo e progettuale, che per l’aspetto formale di presentazione della domanda.