Continua l’aumento del prezzo dell’energia elettrica in Italia. Nella settimana centrale di novembre, quella dall’8 al 14, il PUN ha guadagnato 13.18 € al megawattora, attestandosi a 204.55. E parimenti è aumentata anche la richiesta energetica, di ben 7.7 punti percentuali (frutto anche del calo della settimana precedente durante la quale c’era stata la festività dell’1 novembre).

Per avere un quadro generale degli aumenti basta analizzare l’andamento del PUN. Il PUN rappresenta, infatti, la vera cartina al tornasole per analizzare la situazione: nella borsa elettrica viene negoziato ogni giorno il prezzo delle forniture di energia del giorno successivo, con un prezzo diverso ora per ora e zona per zona. Ecco, il PUN non è altro che la media di questi valori, pesata sui volumi di energia scambiati.

Prendendo come unità di misura il megawattora, Il PUN di settembre 2020 si attestava a 0.048 euro, quello di settembre 2021 è stato 0.158. E l’analisi dei mesi è implacabile, soprattutto nell’ultimo periodo. Basti pensare che il PUN di maggio 2021 era meno della metà di quello di quattro mesi dopo, ovvero quello registrato a settembre dello stesso anno. Ad ottobre del 2021 il PUN ha superato quota 2, arrivando a triplicare il prezzo rispetto alla primavera del 2021.

E l’ascesa sembra non avere un termine.

Anche alla luce di questi dati, per le aziende (molte delle quali annoverano il costo dell’energia fra le principali voci di spese) diventa fondamentale mettere in campo correttivi adeguati, azioni di risparmio energetico, strategie volte al contenimento dei costi in questo ambito.

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