Transizione 5.0 strizza l’occhio a Hotel e strutture ricettive
La transizione 5.0 come strumento di rilancio per il settore terziario e dell’ospitalità italiana. Non un miraggio, ma una realtà e un’opportunità concreta che, tuttavia, va colta senza perdere troppo tempo, perché le dinamiche dell’agevolazione si esauriscono con gli investimenti svolti entro la fine del 2025.
Rispetto alle precedenti agevolazioni del genere, infatti, il piano di transizione 5.0 è applicabile anche ad uno dei settori di eccellenza dello Stivale, ovvero quello turistico, fiore all’occhiello dell’Italia in tutto il mondo, grazie anche alle bellezze indiscusse del nostro Paese.
Hotel e strutture ricettive hanno la possibilità di accedere agli incentivi previsti dal 5.0 esattamente come tutte le altre aziende italiane. Possibilità che, al contrario, era preclusa con la precedente misura 4.0.
Ma per quali interventi?
E’ presto detto: per tutti quegli investimenti che vanno a installare o migliorare gli impianti di illuminazione e climatizzazione, funzionali all’attività d’impresa e che portano con sé significativi risparmi a livello energetico, rispondendo in questo modo ai due pilastri della Transizione 5.0.
La novità rispetto al passato, quindi, è insita nel significato che la transizione 5.0 dà a tali impianti (illuminazione e climatizzazione): non più impianti di semplice servizio (non veniva considerato alcun legame diretto con la “produzione”), ma investimenti fondamentali per offrire il servizio e aumentarne la qualità (in questo caso funzionali alla produzione), abbattendo al contempo il consumo energetico.
La questione è stata chiarita dal Ministero all’interno delle FAQ in merito alla Transizione 5.0. E al contempo sono stati chiariti i criteri di ammissibilità. In sintesi, per essere ammissibili, tali impianti (illuminazione e climatizzazione) devono avere caratteristiche tecnologiche avanzate (ad esempio: sistemi di monitoraggio, sensori, domotica, sistemi di gestione energetica). E tali caratteristiche devono contribuire alla riduzione delle emissioni e al contenimento dei consumi energetici.
A questo scopo, quindi ammissibili, concorrono anche i sistemi di elettrificazione del calore, ad esempio le “pompe di calore” in sostituzione delle tradizionali caldaie.
I margini di manovra, quindi, ci sono. Anche se i tempi sono ormai ristretti. Ma nulla è impossibile in questa fase, affidandosi a società specializzate in questa agevolazione, come AERE.