Transizione 5.0: la bozza del decreto attuativo fra novità e conferme
La bozza del decreto attuativo Transizione 5.0 (il Ministero delle imprese e del Made in Italy l’ha inviata per approvazione al Ministero dell’economia) consta in tutto di 23 articoli e di alcuni allegati. Di fatto, rappresenta lo strumento che darà il via all’operazione da 6.3 miliardi di euro di contributi e alla Transizione ecologica nel nostro Paese.
A fronte di alcune novità introdotte dal decreto in approvazione, rimangono fermi alcuni caposaldi come la necessità che gli investimenti delle imprese generino una reale e misurabile riduzione dei consumi energetici (almeno del 3 per cento se rapportata al consumo totale dell’impresa e almeno del 5 per cento se rapportata ai processi produttivi dell’azienda). Gli investimenti volti a generare tali riduzioni, dovranno essere (stati) svolti dall’1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2025.
Ad essere ammissibili sono tutti gli investimenti sull’autoconsumo energetico (ad esclusione di quelli basati sulla biomassa), sullo stoccaggio dell’energia e sulla necessaria formazione in chiave di digitalizzazione e decarbonizzazione (con un valore massimo del 10 per cento degli investimenti effettuati nei beni strumentali, e numericamente non superiore a 300 mila euro). A fronte di più progetti della stessa azienda, l’impresa potrà accedere all’agevolazione soltanto con un progetto per volta.
Interessante novità è quella contenuta nell’allegato 1 della bozza di decreto, che definisce i tetti di spesa per investimenti in impianti ad energia rinnovabile destinati all’autoconsumo.
Nel caso di impianti fotovoltaici, i tetti di spesa sono i seguenti:
- 780 €/kW per gli impianti tra 0,6 e 1 MW
- 820 €/kW per quelli tra 0,2 e 0,6 MW
- 940 €/kW per quelli tra 20 e 200 kW
- fino ai 1.170 €/kW per impianti sotto i 20 kW
Nel caso di impianti eolici, invece:
- 1.080 €/kW per impianti tra 0,6 e 1 MW
- 1.280 €/kW per quelli tra 0,2 e 1 MW
- 2.160 €/kW per quelli tra 20 e 200 kW
- 2.640 €/kW per impianti sotto i 20 kW
Per essere considerati ammissibili, i progetti dovranno ottenere la concessione entro un anno.
Nel caso dei sistemi di accumulo di energia, l’investimento necessario all’acquisto e all’installazione del sistema potrà essere agevolato fino ad un massimo di 900 €/kWh.
Infine (ma dell’operazione Transizione 5.0 avremo modo di approfondire e parlare a lungo), in particolare per quanto riguarda le imprese dei settori energivori, il decreto mantiene in linea generale i vincoli UE, ma introduce alcune deroghe, possibili a fronte di determinati casi:
- Aziende direttamente legate ai combustibili fossili
- Aziende operanti all’interno del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che producono emissioni di gas a effetto serra
- Aziende le cui attività sono connesse alle discariche di rifiuti e agli inceneritori.
- Aziende che generano una quantità elevata di sostanze inquinanti classificabili come rifiuti speciali pericolosi.
- Aziende che gestiscono impianti in concessione (a fronte di specifiche condizioni)
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