Anticipato più volte in diversi ambiti, ora è realtà e sarà operativo a partire dal 18 ottobre prossimo. Il riferimento è al bando di Regione Lombardia per la riduzione dei consumi energetici, rivolto alle aziende, con una dotazione finanziaria di tutto rispetto, ovvero 10 milioni di euro. Un investimento “importante” per supportare le PMI, anche energivore, nell’azione di riduzione del consumo energetico.

Due i pilastri (le linee) sui quali si fonda il bando. Il primo riguarda l’attività di intervento sugli impianti produttivi in grado di ridurre i consumi (interventi di modifica, sostituzione, integrazione dell’impianto o di parti di esso). La riduzione dovrà essere almeno del 7% e viene calcolata (sia in ambito elettrico che termico) prendendo a base di partenza i consumi degli ultimi 3 anni solari. In questo caso l’investimento dell’impresa non deve essere inferiore agli 80 mila euro.

Su questa prima linea il contributo assegnato da Regione Lombardia ammonta al 50% sui costi di consulenza, perizie, progettazione, direzione e collaudo dei lavori. L’insieme di tali costi non potrà tuttavia superare il 10% del totale dell’intervento. Mentre sull’intervento il contributo ammonta al 40% del costo complessivo. In sostanza, il 40% sulle attività funzionali all’intervento e il 50% sull’intervento stesso. Domande a partire dal 15 novembre (prima finestra) e dal 3 gennaio 2022 (seconda finestra)

La seconda linea riguarda invece l’installazione di impianti fotovoltaici (potenza di picco fino a 1 MW) sulle coperture delle sedi produttive e sulle pertinenze, anche dotati di sistemi di accumulo, per il solo autoconsumo. Anche in questo caso Regione Lombardia garantisce il 50% delle spese di consulenza (sempre fino al 10% del costo totale) e il 30% dell’investimento per la posa dell’impianto. Domande a partire dal 18 ottobre (prima finestra) e dal 15 novembre (seconda finestra).

Accomunano entrambe le linee di investimento: la necessità di avere svolto una diagnosi energetica da non più di un anno dall’apertura del bando, la necessità di concludere e collaudare i lavori entro 15 mesi dall’assegnazione del contributo e il contributo massimo di 400 mila euro.