La notizia circola ormai da alcuni giorni ma ora pare ve ne sia l’ufficialità: negli ultimi mesi del 2021 le fatture legate all’energia avranno un rincaro compreso fra il 30% e il 40%, soprattutto se il Governo non interverrà riducendo gli oneri generali.

Il valore dell’indice PUN (ovvero il prezzo unico nazionale dell’energia) per la giornata di oggi è di 167,38 €/MWh, il gas naturale raggiunge i 64,4 €cent/smc.

Sono valori tre volte superiori rispetto ai prezzi medi degli ultimi anni. Questa crescita non è dovuta soltanto all’incremento della domanda (cresciuta nella settimana dello 0,4% rispetto alla precedente), ma soprattutto alla rapida crescita dei costi delle produzioni termoelettriche, trascinate dal prezzo del gas.

Il problema dell’aumento del prezzo dell’Energia non riguarda solamente l’Italia ed è dovuto sia all’aumento dei prezzi delle materie prime, come gas e combustibili, sia all’aumento del mercato ETS, ovvero l’aumento del valore delle quote relative alla CO2.

Un momento sicuramente preoccupante, quindi, per famiglie e imprese. Quest’ultime in particolare, senza attuare immediatamente correttivi che possono essere ragionati e suggeriti da aziende di efficientamento energetico, potrebbero vedersi limitare in maniera sostanziale i buoni risultati economici degli ultimi mesi a causa di questa impennata dei costi.