L’analisi di AERE in collaborazione con Controllabolletta.it: sono molti gli enti locali che scelgono la deroga pur andando a pagare di più, nella disattenzione di Anac e Corte dei Conti

Per la PA non è possibile acquistare energia elettrica e gas a condizioni migliori di Consip. Le amministrazioni che credono di risparmiare stanno commettendo danno erariale. Lo argomenta diffusamente nell’articolo che segue Giuliano Sarricchio di Controllabolletta.it 

Nonostante la legge che impone l’obbligo di acquisto di energia utilizzando le Convenzioni Consip sia molto chiara, ci capita spesso di ricevere segnalazioni di fantasmagoriche offerte “Sconto Consip”, che promettono la luna e che si rivelano una fregatura. Se parlassimo di offerte rivolte a privati cittadini, potremmo invocare l’incapacità di comprendere ciò che si firma, specie se le pratiche sono scorrette. Tema di grande attualità, questo, dopo che ad inizio ottobre l’AGCOM ha avviato procedimenti  istruttori nei confronti di 13 operatori (Comunicato Stampa AGCOM).

Nel nostro caso, parliamo invece di proposte fatte a Pubbliche Amministrazioni che impiegano soldi pubblici e che devono motivare ogni atto amministrativo. Proporre offerte “sconto Consip” rappresenta una pratica scorretta e grave, che induce in errore il funzionario pubblico che incorre, più o meno consapevolmente, in danno erariale.

La domanda che sorge spontanea è: “E se si riuscisse a trovare un contratto migliore di Consip?

In questo articolo, e in altri approfondimenti che pubblicheremo nelle prossime settimane, dimostreremo un concetto molto semplice: Lo sconto su Consip non esiste e, derogare all’obbligo di legge, si traduce in danno erariale. Il motivo? Semplice. I prezzi che escono dalle gare Consip sono talmente bassi che nessun operatore dovrebbe avere interesse a vendere energia sotto costo.

Come facciamo ad essere così sicuri? Esaminiamo ogni anno centinaia di contratti fuori Consip, e non ci è mai, e sottolineiamo mai, capitato di trovare condizioni economiche in linea con i parametri definiti dalla legge. Proprio per l’esperienza maturata, possiamo affermare senza timore di smentita che, con riferimento all’energia, l’obbligo di ricorrere a strumenti di aggregazione degli acquisti abbia portato ad enormi risparmi per la spesa pubblica. Risparmi che sarebbero decisamente più alti se ci fosse maggiore consapevolezza da parte delle PA che, più frequentemente di quanto si pensi, danno credito a proposte indecenti ad opera di operatori del mercato libero, o peggio, da “broker energetico”.

E’ doveroso precisare che, quando facciamo riferimento a Consip, ci riferiamo agli di strumenti di aggregazione degli acquisti previsti dalla legge ed all’utilizzo delle Centrali di Committenza costituite dalle Regioni.

Cosa prevede la legge

Ai sensi dell’art. 1 comma 7 L.135/2012 le PA “sono tenute ad approvvigionarsi attraverso le convenzioni o gli accordi quadro messi a disposizione da Consip S.p.A e dalle centrali di committenza regionali”(…).

“Sono ammesse deroghe solo se fossero garantiti contratti con corrispettivi inferiori almeno del 3 per cento rispetto ai migliori corrispettivi indicati nelle convenzioni e accordi quadro messi a disposizione da Consip SpA”.

“Tutti i contratti stipulati in deroga a tale obbligo devono essere trasmessi all’Autorità nazionale anticorruzione e sottoposti a condizione risolutiva nel caso di intervenuta disponibilità di convenzioni Consip e delle centrali di committenza regionali che prevedano condizioni di maggior vantaggio economico.”

“La mancata osservanza delle disposizioni del presente comma è sanzionata con la rileva ai fini della responsabilità disciplinare e per danno erariale.”

Per evitare ogni possibile fraintendimento, il comma 8, che riportiamo integralmente, recita: “I contratti stipulati in violazione del precedente comma 7 sono nulli, costituiscono illecito disciplinare e sono causa di responsabilità amministrativa; ai fini della determinazione del danno erariale si tiene anche conto della differenza tra il prezzo, ove indicato, degli strumenti di acquisto di cui al precedente comma 7 e quello indicato nel contratto.”

Danno erariale per un comune su due

La prescrizione normativa non lascia spazio ad interpretazioni. Quale dirigente potrebbe mai decidere di intraprendere la strada della gara pubblica sapendo che, molto probabilmente, andrà deserta o, se va bene, dovrà mandare gli atti all’ANAC?

In una situazione normale dovremmo avere il 100% di PA aderenti a Consip o a Centrali di Committenza con isolati casi di gare aggiudicate a temerari operatori in grado di rispettare i paletti normativi. Noi di ControllaBolletta.it dovremmo ricevere frequenti richieste di verifica dell’effettivo risparmio. L’ANAC dovrebbe essere sommersa di atti di gara trasmessi da tutte le amministrazioni italiane che hanno scelto di derogare all’obbligo. La Corte dei Conti dovrebbe essere impegnata a comminare sanzioni ai dirigenti pubblici incappati in errore. Invece non osserviamo niente di tutto questo, e la realtà è molto lontana da questo quadro teorico.

Nell’indagine pubblicata lo scorso anno (Energia Elettrica: danno erariale per un Comune su due), è emerso che nel 2018 un Comune su due era in danno erariale. Ed è un vero peccato, poiché il mancato rispetto delle regole significa sperpero di denaro pubblico.

Cosa fa l’ANAC?

Nonostante l’impressionante quantità di amministrazioni fuori legge, non ci risulta che ci siano da parte di ANAC o della Corte dei Conti iniziative atte a dissuadere le PA da tali pratiche.

Sono passati otto anni dall’entrata in vigore dell’obbligo, e l’unica iniziativa degna di nota che abbiamo osservato è quella di Cottarelli, a cui il Governo Letta nel 2013 aveva affidato l’incarico di “Commissario alla revisione della spesa”. Cottarelli fece una cosa semplicissima, che creò grande scompiglio tra numerose Pubbliche Amministrazioni. In qualità di Commissario Straordinario nominato dal Governo, mandò una lettera a 200 PA di tutta Italia che avevano acquistato energia elettrica e gas in deroga all’obbligo di acquisto centralizzato. Le risposte fornite dalle PA furono poi raccolte in un documento ANAC di ottobre 2015 dal titolo “Analisi degli affidamenti in deroga alle convenzioni Consip di energia elettrica, gas, carburanti, combustibili per riscaldamento, telefonia mobile.” Il paragrafo dedicato all’energia elettrica è molto interessante.

Sembrerebbe che i funzionari di tutte le PA intervistate siano formidabili analisti del mercato energetico, in grado di muoversi disinvoltamente sul mercato energetico senza mai incappare in errore!

A fine paragrafo l’ANAC afferma “In queste condizioni di mercato non è possibile affermare che gli acquisti con modalità centralizzata siano in assoluto più o meno convenienti; sembra piuttosto che sia proprio la facoltà di scelta lasciata alle PA che consente ad ognuna di esse di confrontare le varie offerte disponibili in base alle fabbisogni previsti e individuare di volta in volta la soluzione migliore (es. offerte con prezzi fissi o indicizzazione lenta in periodi di costante aumento, offerte con indici sensibili in caso di discesa) o di rinegoziare le condizioni inizialmente stabilite in caso di cambio di trend durante il periodo di vigenza di un contratto. Tanto più che gli enti locali, anche di piccole dimensioni, sono apparsi tecnicamente preparati per affrontare le gare fuori convenzione”.

Se l’ANAC scrive nero su bianco che le PA sono “tecnicamente preparate per affrontare le gare fuori convenzione” perché scriviamo un articolo dal titolo Lo Sconto su Consip non esiste?

La risposta è semplice. L’ANAC ha scattato una fotografia in un momento storico straordinario e irripetibile, durante il quale fare meglio di Consip era oggettivamente semplice. Nel periodo oggetto dell’indagine, i primi mesi del 2014, i prezzi Consip erano legati al prezzo del petrolio. In quei mesi, con il mercato elettrico sceso da 75 a 50 €/MWh e il Petrolio stabile a 110 dollari al barile, era facile trovare sul mercato alternative vantaggiose.

Cosa avrebbero risposto le PA fuori Consip se l’indagine fosse stata fatta qualche mese dopo, quando i prezzi scontarono l’effetto di un petrolio precipitato da 110 a 50 dollari al barile? Ricordiamo che nel 2015, ai tempi della Convenzione EE12 interamente aggiudicata a Gala Spa, per effetto del crollo delle quotazioni del Petrolio, i prezzi Consip erano sotto i valori di mercato (Petrolio e prezzi Consip Energia Elettrica 12 (EE12): previsioni per 2015).Nel 2015 le PA definite dall’ANAC “tecnicamente preparate per affrontare gare fuori convenzione”, se avessero avuto un contratto di fornitura di energia elettrica fuori Consip, sarebbero state tutte, abbondantemente, in danno erariale!

Per evitare le evidenti distorsioni causate da un’indicizzazione al petrolio, dalla EE13 i prezzi Consip per l’Energia Elettrica sono passati all’indicizzazione al PUN, che esprime il valore all’ingrosso dell’energia elettrica.

Il passaggio al PUN ha reso le condizioni economiche delle Convenzioni Consip per l’acquisto di energia elettrica difficilmente migliorabili, con zero possibilità di fare affidamenti in deroga agli obblighi normativi.

Per tale ragione possiamo affermare che derogare a Consip si traduce in contratti nulli e danno erariale.

Affermazioni forti, che possiamo fare dopo aver esaminato contratti fuori Consip di centinaia di amministrazioni. L’esito delle nostre verifiche non lascia spazio a dubbi: lo sconto su Consip non esiste!

Chiunque avesse avuto esperienze positive di effettivo risparmio rispetto a Consip è invitato a trasmetterci la relativa documentazione contrattuale, o semplicemente le bollette che dimostrano il contrario. Saremo ben lieti di pubblicarle nel prossimo articolo e di esaminarle insieme nel corso del Webinar del 24 novembre.

 

Gli appuntamenti delle prossime settimane

La domanda nasce spontanea. Che interesse hanno le amministrazioni a cercare contratti fuori Consip? Come fanno i venditori di energia che si avventurano nel segmento PA senza passare da gare pubbliche a raggirare le amministrazioni? Come capire se il mio contratto è conforme alle norme?

Tali temi saranno approfonditi nel prossimo articolo, che pubblicheremo a metà mese, e che conterrà alcuni esempi di offerte “Sconto Consip”. Aiuteremo i nostri lettori a leggere i contratti di fornitura e a distinguere le offerte vantaggiose dalle fregature. I contenuti saranno riservati ai dipendenti pubblici iscritti al nostro sito. Se non sei ancora iscritto, registrati subito all’area riservata di ControllaBolletta.it.

A tutti i dipendenti pubblici che non vogliono commettere errori nella trasmissione dell’ODA, è dedicato il Live Webinar del 24 novembre Consigli operativi per l’adesione a Consip per l’acquisto di energia.

Un’occasione imperdibile di confronto con chi aiuta ogni mese di PA a regolarizzare i contratti di fornitura di energia elettrica e gas. Iscriviti al webinar del 24 novembre.