E’ una delle novità introdotte dalla normativa CSRD e risulta ancora un campo sostanzialmente inesplorato per le imprese italiane, che, tuttavia, sono tenute ad adeguarsi per adempiere ai propri obblighi relativi alla direttiva CSRD.

E non si tratta neppure di un concetto così complicato. Quando si parla di “doppia materialità” si intende che all’interno del bilancio di sostenibilità delle imprese non ci deve essere soltanto l’impatto dell’azienda sul mondo esterno, ma anche l’impatto che il mondo esterno ha sull’azienda.

E’ un allargamento biunivoco della prospettiva.

Se appare piuttosto chiaro il primo passaggio (l’impatto dell’attività d’impresa sul mondo esterno), è il secondo a creare qualche interrogativo. Si può, tuttavia, in questo modo riassumere: come la tematica ESG può influire sulle performance aziendali, intese come performance finanziarie, operative, di mercato, di sviluppo, di crescita…

Le domande che l’impresa deve farsi nell’analisi della doppia materialità, sono quindi, a titolo esemplificativo, le seguenti: come i fattori ESG possono influenzare la stabilità finanziaria dell’impresa? Come le questioni sociali possono influenzare l’attività lavorativa? Come le azioni di governance impattano sulla reputazione aziendale? Come la logica ESG agisce sulle performance dell’impresa?

Appare chiaro l’obiettivo della doppia materialità: creare un volume di conoscenza molto elevato e approfondito riguardante l’impresa nei confronti di tutti gli stakeholder. E appare altrettanto chiaro, vista la profondità tecnica del percorso, che un’azienda debba essere affiancata e seguita da realtà di consulenza ESG che hanno a disposizione le professionalità necessarie ad accompagnare l’impresa nel percorso, come AERE.