Individuale o collettivo: alla scoperta del modello di produzione dell’energia che accompagnerà le prossime generazioni. 

L’autoconsumo diffuso non rappresenta soltanto il futuro del panorama energetico, bensì è già il presente.

A maggior ragione dopo l’8 aprile, che ha segnato il via libera formale all’autoconsumo nel nostro Paese. L’8 aprile, infatti, rappresenta una data “storica” per l’Italia, perché il GSE, ovvero il gestore dei servizi energetici, ha aperto, attraverso il suo portale, la possibilità di vedersi riconosciuta la propria forma di autoconsumo di energia.

E’ necessario e risulta quanto mai utile fare una distinzione. Quando si parla di autoconsumo diffuso, non si parla soltanto di Comunità energetiche rinnovabili. L’autoconsumo, infatti, è un modello che prevede la produzione e il consumo di energia elettrica in capo allo stesso soggetto, con la possibilità di scambiare energia e creare un incentivo.

Esistono 3 forme di autoconsumo diffuso:

  • Le CER, ovvero le comunità energetiche rinnovabili (che prevedono una pluralità di soggetti)
  • L’Autoconsumo diffuso individuale (una forma rivolta alle imprese, ovvero ai titolari di partita IVA con più sedi)
  • L’Autoconsumo diffuso collettivo (rivolto ai condomini e ai centri commerciali)

Queste 3 forme non procederanno tutte alla stessa velocità, anche per via delle indicazioni provenienti dalle normative in materia.

A scattare più veloce, sarà l’autoconsumo individuale diffuso, poiché è un sistema più semplice, che permette ad ogni azienda italiana di produrre e consumare l’energia che è in grado di sviluppare e vedersi riconosciuto un incetivo per quanto riguarda l’eccedenza (qualora l’azienda abbia più capannoni, si potrebbe quasi parlare di una micro “CER” aziendale). Stesso discorso può valere per l’autoconsumo diffuso collettivo.

Ad andare un po’ meno veloce, sarà invece l’istituto delle comunità energetiche, poiché la normativa in linea di massima permette di partecipare alla CER impianti fotovoltaici nuovi, intendendo per nuovi, quelli installati nel 2024.

In linea specifica, però, è consentita la partecipazione anche di impianti installati prima dell’1 gennaio 2024, nella misura massima del 30 per cento della potenza totale installata nella CER.

Insomma, nel prossimo futuro, in funzione delle scelte dei vari soggetti, c’è da credere che si assisterà a una vera e propria “fioritura” di sistemi di Autoconsumo diffuso.

AERE gioca un doppio ruolo in questa partita: accompagna le imprese nella scelta della migliore strategia di autoconsumo diffuso e affianca le pubbliche amministrazioni nella promozione e nella genesi delle comunità energetiche rinnovabili.