Un ingegnere energetico nucleare
con la sua Sicilia nel cuore. Antonino
Cavallino, energy manager di
AERE, ha una storia che val la
pena raccontare. Classe 91, nato
e cresciuto a Chiusa Sclafani,
paesello siculo di duemila anime,
è un ragazzo che ha lottato con
tutte le sue forze per raggiungere
un sogno e ce la sta facendo. “Gli
studi liceali e quelli universitari li ho
fatti a Palermo – ricorda -; ma poi
per la mia primissima esperienza
lavorativa ho lasciato la Sicilia e
sono venuto al nord…”. Un luogo
sconosciuto e a tratti angusto, fino
a Asti, dove il primo impiego è stato
in un’azienda del settore chimico.
Un buon impiego, ma ancora
lontano dal suo sogno. “l’ingegneria
energetica e nucleare è qualcosa
che ti assorbe, che ti spinge fin dagli
studi a voler cambiare il mondo
e a voler contribuire con le tue
capacità a questo cambiamento…”.
Ecco quindi l’occasione, arrivata
nel marzo del 2017, quando per
Antonino si sono aperte le porte di
AERE, società gemmata da SAEF
per occuparsi proprio di risparmio
energetico: “Mi sono trovato bene
fin da subito. Applicare nel lavoro il
frutto di anni di studio è qualcosa
di impagabile, ma anche avere
l’opportunità di inserirsi in un
gruppo giovane e dinamico come
questo è stato eccezionale perché
oltre all’aspetto professionale ha
portato ad un grande valore anche
l’aspetto umano”. Antonino segue
tutta la parte della consulenza
per le aziende, dallo studio della
situazione al suggerimento dei
correttivi e al disegno delle strategie
e ha quindi la possibilità di valutare
la sensibilità dell’impresa moderna
sui temi energetici: “Rispetto al
passato credo che l’energia, i
relativi costi e i consumi non siano
più considerati soltanto forniture,
ma siano stati elevati al rango di
elementi di indispensabile gestione
per l’aumento o meno della
competitività delle aziende. Inoltre
vediamo una sensibilità crescente
anche sui temi ambientali,
soprattutto nelle piccole e medie
imprese”. E da un ambiente all’altro,
il passo è veramente breve: “nel
tempo libero mi piace camminare
in montagna, fare jogging, andare in
mountain bike e giocare a calcetto
con gli amici ”. Un ragazzo semplice,
insomma, con sogni altrettanto
semplici: “Continuare così direi
che è già un bel sogno, crescere
professionalmente e migliorarmi nel
lavoro, ma anche farmi una famiglia
tutta mia. Ho sempre creduto che
nella vita bisogna sognare ciò che
si può realizzare, non serve andare
sulla luna…”. A lui basta tornare
qualche volta nella sua Sicilia,
della quale tradisce un pizzico di
nostalgia: “mi mancano soprattutto
il mare, ma anche alcune specialità
culinarie a cui è molto difficile
rinunciare. Poi essere lontano dalla
famiglia non è così semplice…”. Ma
ad alleviare questo ultimo aspetto
contribuisce anche il gruppo AERE:
“Ho trovato colleghi, ma anche e
soprattutto ho trovato amici ”. Un
piatto particolare per un invito a
cena? “Beh, in quel caso non avrei
dubbi, gli farei la ranza sciura il
piatto più tipico del mio paese…”.
Cosa è? “Beh, per farla breve… ‘a
pizza! ”.