Alex Mazza, per anni volto SAEF, nel 2016 sceglie di entrare a far parte della nuova squadra AERE, società gemmata da SAEF che si occupa di efficientamento e politiche energetiche, indossando
la casacca dell’Energy manager

“E’ affascinante – spiega – la possibilità di poter offrire il mio contributo in maniera sostanziale a tematiche concrete e contribuire al miglioramento della “gestione” di una realtà aziendale e, perché no, portare ad un livello di efficienza più alto un intero settore aziendale”.

E si trova ad affrontare un tema che troppo spesso, nonostante l’indubbia importanza che ricopre, è stato considerato secondario dalle aziende

“Si sono sempre sottovalutati i margini di miglioramento che si possono avere anche in questo settore. La crisi può aver contribuito a sensibilizzare l’imprenditore anche a questi temi. Il passaggio mentale di una azienda dal poter dire di “star bene” a dover “stare attenti” ha evidenziato la necessità di intervenire anche sulla gestioneottimale dell’energia”.

Ma dietro ad ogni manager c’è sempre una persona e ci sonoaspirazioni personali

Mi piace ricordare la grandissima frase di Pierre De Coubertin

“La cosa importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale nella vita non è conquistare ma combattere bene. Quel combattere bene lo vedo come il dare tutto se stessi in quello che si fa in modo eticamente corretto; poi è chiaro,  non sempre si riesce a raggiungere lo scopo finale prefissato, ma la consapevolezza di avere dato tutto è la mia aspirazione principale”.

Aspirazioni profonde alle quali corrispondono sogni altrettanto profondi

“Ne ho tanti, non lo posso negare, la parte difficile è sempre quella di concretizzare tutto quello che una persona vorrebbe fare. I sogni molto probabilmente mutano nel corso del tempo, anche in base alle esperienze personali e professionali che una persona vive. Da piccolo, ad esempio, sognavo di progettare e costruire un elicottero innovativo, da adolescente di avere una macchina per poi arrivare a desiderare una casa tutta mia…”.

Conciliabili con la professione che svolgi oggi?

“La mia professione mi permette di “cibare” la mia indole curiosa. Sono fondamentalmente un curioso, e parlo di “curiosità positiva” ovviamente, l’importante è arrivare a casa ogni giorno e aver appreso qualcosa di nuovo che fino al giorno prima non si sapeva, anche se si tratta di una piccolezza”.

E poi li chiamano semplicemente… Energy manager.